5 semplici abitudini per trasformare la tua vita

5 abitudini

Bastano 5 semplici abitudini perché la tua vita sia piena di energia, vitalità e successo. Quando si parla di restare giovani ed avere successo, siamo tutti pronti almeno a provarci. Infondo sono solo 5 abitudini che però richiedono costanza e perseveranza.

Queste sono le 5 abitudini che pratico per iniziare la mia giornata e che da molto tempo rappresentano la routine giornaliera di sempre più persone:

  1. sveglia alle 5 con un bicchiere d’acqua calda, meditazione
  2. fare esercizio fisico
  3. esercizio della gratitudine
  4. esprimere le intenzioni della giornata (tenere un diario)
  5. leggere o fare qualcosa di creativo

Mi è sempre piaciuto svegliarmi presto, godere del silenzio e poi sentire la natura e la città che lentamente si svegliano. Anni fa, a seconda della stagione, iniziavo la mia giornata nuotando o correndo, poi sono passata al cammino veloce, e da ormai alcuni anni preferisco lo yoga.

Certo è un impegno con me stessa, ma la carica di energia e la lucidità mentale con cui mi ritrovo è impagabile.

Alzandomi presto mi resta tempo per fare colazione come si deve privilegiando le proteine e i cereali integrali. Gli zuccheri in effetti è opportuno evitarli, dato che al momento del risveglio la produzione di cortisolo (ormone dello stress, che influisce sull’assorbimento degli zuccheri) è al valore massimo e quindi si potrebbe rischiare un picco glicemico.

Dopo questo risveglio energizzante sono pronta per una giornata produttiva.

 

Quali abitudini consigliano i life coach

Ormai sono sempre più numerosi i life coach che sottolineano quanto sia importante, stabilire e consolidare la nostra routine quotidiana, per ottenere una vita sana e di successo.

In The Miracle Morning Hal Elrod in realtà individua 6 abitudini che se osservate costantemente possono trasformare la tua vita. Secondo Elrod la vita di ciascuno di noi è l’insieme di tutti gli aspetti che ci costituiscono: fisico, intellettuale, emotivo e spirituale. Pertanto, se come insegnano molti saggi, il nostro mondo esteriore è il riflesso del nostro mondo interiore, se ci impegnamo ogni giorno a sviluppare ciascuno di questi aspetti, potremmo diventare la versione migliore di noi stessi e inevitabilmente migliorare la nostra vita.

Elrod sintetizza queste abitudini nell’acronimo SAVERS cioè: S per silence/silenzio, A per affirmations/affermazioni, V per visualization/visualizzazione, E per exercise/esercizio, R per reading/ lettura, S per scribing/scrittura.

Secondo Elrod è bene iniziare la giornata alzandosi alle 5 del mattino, bere un bel bicchiere d’acqua, quindi dedicare 10 minuti a ciascuna di queste attività. Non è indispensabile siano esattamente in questa successione. All’inizio sarà una sfida, ma con la pratica costante per 21 giorni tutto diventerà automatico (questo è il tempo provato perché si crei una nuova abitudine). Gli effetti riguardano la vita personale e la crescita professionale.

Anche Robin Sharma, autore di numerosi best sellers tra cui Il monaco che vendette la sua Ferrari, afferma che alla base di una vita di successo ci sono 5 abitudini fondamentali per la tua evoluzione personale e professionale.

Coach di leader e Ceo di importanti aziende e organizzazioni internazionali, come la Nasa, Microsoft, Nike, GE e Yale University, secondo Sharma le 5 abitudini da integrare nella tua routine giornaliera sono:

  • 1° alzarsi presto (5 del mattino) e fare almeno 20 minuti di attività fisica
  • 2° stabilire gli obiettivi per la giornata e per la settimana in modo dettagliato, senza dimenticare l’esercizio della gratitudine,
  • dare più di quanto le persone si aspettano: ciò ti distingue dagli altri e migliora le tue capacità sociali.
  • 4° imparare ogni giorno qualcosa di nuovo: dedica almeno 60 minuti al giorno ad accrescere la tua conoscenza alimentando la tua curiosità
  • dedicare del tempo alla riflessione personale. Rifletti sui tuoi valori, su te stesso, su chi sei, chi vuoi diventare e quale impatto vuoi avere nel mondo.

Inserire una o tutte queste abitudini nella tua pratica quotidiana, consente di creare nuovi percorsi neuronali e riprogrammare il tuo subconscio. Sharma suggerisce la pratica costante per 30 giorni, affinché si crei un automatismo che diventa l’abitudine integrata alla tua vita. Si crea così una nuova mentalità che ti consente di vedere opportunità anziché difficoltà, di vivere più in armonia con gli altri, con te stesso, di essere più felice ed ottenere la vita che desideri.

 

Perché alzarsi alle 5 del mattino?

Alzarsi alle 5 del mattino sembra disumano, ma come afferma la medicina tradizionale cinese e l’ayurveda, dopo la rigenerazione notturna, il corpo si prepara a lasciar andare ogni peso sia esso fisico che mentale. Al risveglio l’ayurveda consiglia un bicchiere d’acqua calda che aiuta ad idratare e depurare l’organismo. A quest’ora l’esercizio fisico, oltre ad aiutare il corpo a mantenersi in forma, attiva i processi di riparazione delle cellule cerebrali. Il movimento attiva dopamina e serotonina, neurotrasmettitori che aumentano la sensazione di benessere, la motivazione, l’attenzione, la funzione respiratoria, cardio-circolatoria e digestiva, mentre riduce la secrezione di cortisolo che influenza il metabolismo dei lipidi e della glicemia.

Alzarsi presto dà veramente una sferzata alla tua vita. Dopo le iniziali resistenze, ti alzi con maggiore energia, chiarezza mentale per affrontare la giornata in modo più sereno e produttivo.

Scegli l’attività che più ti piace. Inoltre dedica del tempo al silenzio, alla meditazione e alla respirazione, ciò ti aiuta a focalizzarti sulla tua giornata. Pratica la gratitudine: allenta qualsiasi tensione emotiva e cambia il tuo approccio alla vita.

Integra la tua routine scrivendo e leggendo, come consigliano Elrod e Sharma, attività che coinvolgono diverse aree del cervello, stimolando le tue capacità mentali come avviene anche suonando uno strumento, cantando, disegnando, facendo collage o lavorando a maglia.

Personalizza quindi le tue abitudini con quanto ti risuona meglio.

 

Fai fatica ad alzarti alle 5 del mattino?

Prova La regola dei 5 secondi di Mel Robbins: fai il conto alla rovescia partendo dal 5 e vai! Secondo la Robbins, il nostro cervello ha bisogno di 5 secondi per prendere le giuste decisioni, prima che si attivino altri processi mentali che possono portarci altrove. Questo vale in qualsiasi situazione e per qualsiasi decisione si debba prendere.

A questo punto avrai capito che basta automatizzare 5 abitudini che iniziano alle 5 del mattino in 5 secondi e ti trasformano la vita: che dici, entri anche tu a far parte di questa sempre più seguita community?

Queste abitudini sono in realtà solo l’inizio di un processo di trasformazione che ti porta naturalmente a modificarne delle altre, come l’alimentazione, l’utilizzo della tecnologia, il sonno, le relazioni con gli altri. Del resto si comincia, come diceva Giovenale, con: mens sana in corpore sano.

Alcuni principi su cui si basano i metodi proposti da Elrod, Sharma, Robbins e numerosi altri coach, sono simili a quelli di discipline secolari come la medicina tradizionale cinese e l’ayurveda. Nuovo è senza dubbio l’accento che tutti pongono su quanto la realizzazione personale ed il successo, siano strettamente collegati al benessere fisico e mentale. Credo che il merito di ciò, debba essere riconosciuto allo studio e allo sviluppo della psicologia e delle neuroscienze, che continuano a fornire conoscenze e strumenti utili per sviluppare le nostre potenzialità personali e professionali.

E tu come cominci la tua giornata, condividi qui le tue abitudini  🙂

5 abitudini

 

Il respiro: energia pura che trasforma la tua vita

respiro

Il respiro è la prima azione che facciamo quando nasciamo e l’ultima quando ce ne andiamo.               

E’ la sorgente di energia più importante del nostro corpo, e fonte di nutrimento per l’umore e le emozioni. Possiamo vivere fino a 30 giorni senza mangiare, 3 giorni senza bere, ma solo 3 minuti senza respirare.

Tutti respiriamo, ma quanti di noi respirano correttamente?

In condizione normali respiriamo circa 12 volte al minuto, quindi in una sola giornata respiriamo circa 15.000 volte. Perciò un piccolo difetto nell’atto respiratorio viene ripetuto 15.000 volte al giorno. Forse è il caso di rifletterci, specie per le conseguenze che questo errore può portare con sé.

Finchè siamo bambini il respiro è naturale, senza saperlo respiriamo correttamente quando ridiamo, piangiamo, ci divertiamo o ci addormentiamo e la respirazione si adatta alle necessità del nostro organismo.

Crescendo si entra in relazione con gli altri e con l’ambiente, e questo meccanismo subisce l’effetto di emozioni come paura, gioia, eccitazione, tristezza e ansia. Cause stressanti come un rimprovero, la paura di un’interrogazione a scuola o la tensione per un colloquio di lavoro, contribuiscono a bloccare il fluire del respiro naturale.

Il respiro è fondamentalmente un’attività autonoma sulla quale a volte puoi intervenire volontariamente: pensa quando trattieni il fiato, nuoti in apnea o inspiri profondamente. Altre volte invece, il respiro si fa veloce e superficiale come quando hai  paura, sei in ansia o quando in preda ad un attacco di panico ti “sembra” ti manchi l’aria e la respirazione è forzata.

Il respiro è un’attività tutt’altro che semplice: non è solo assumere ed emettere aria, ma un elemento fondamentale per la salute ed il benessere psico-fisico.

Molti di noi, ahimè, di aria ne respirano proprio poca affamando letteralmente le proprie cellule. I nostri polmoni hanno una capacità vitale tra i 4,5 lt e 6,5 lt, in realtà utilizziamo solo 1lt o 1,5 lt. Una respirazione disfunzionale impedisce un’ossigenazione corretta dei tessuti, aumenta il livello di stress nell’organismo con effetti dannosi su tutti gli organi e le ghiandole del corpo, che si evidenziano nel lungo periodo.

Se sei stressato, le tue idee faticano a fluire, manca la chiarezza necessaria e tutto sembra più complicato. In questo stato il respiro è superficiale e frequente, il che determina un ridotto apporto di ossigeno a tessuti e organi, cervello compreso. La scarsa ossigenazione fa si che il sangue acidifichi e per una macchina meravigliosa come il nostro corpo, che funziona perfettamente in ambiente alcalino, questa diventa una situazione decisamente sfavorevole.

 

RespiroBasta un respiro per cambiare

Molteplici sono gli studi scientifici che provano quanto una respirazione corretta porti benefici al nostro corpo e alla nostra mente.

Una respirazione profonda calma la mente, porta chiarezza, riduce la produzione di cortisolo (l’ormone dello stress) ed endorfine, alcalinizza il sangue con un apporto migliore di ossigeno ai tessuti. Inoltre migliora la circolazione vascolare, la digestione, la motilità intestinale ed aumenta le difese immunitarie.

Grazie alla respirazione, riesci ad allentare la tensione, affrontare ogni situazione con maggiore lucidità e a gestire le emozioni. Come afferma Lucia Giovannini “il respiro è uno strumento potente per il riequilibrio emozionale e psico-fisico”.

Lo puoi provare in qualsiasi momento, anche ora: fermati un attimo, chiudi gli occhi e concentrati sul respiro, inspira dal naso profondamente, trattieni per qualche secondo e quindi espira dalla bocca. Ripetilo 4 o 5 volte.

Ti senti già più rilassato, vero? E non solo, pensa che hai appena dato l’incipit alla tua mente e al tuo corpo per funzionare meglio.

Questo semplice quanto potente esercizio, fatto regolarmente ti consente in qualsiasi momento di riprendere il controllo della tua vita e della tua salute.

Una sana educazione respiratoria può fornirti gli strumenti per fare molto di più e potenziare il tuo benessere fisico e mentale e vivere meglio.

 

respiroUn respiro può trasformare la tua vita

Ci sono tre tipi di respirazione: addominale, toracica e clavicolare. La migliore è senza dubbio quella addominale che agendo sul diaframma favorisce una stimolazione completa dei polmoni e quindi un efficace scambio ossigeno/anidride carbonica.

Respirare adeguatamente non è solo un meccanismo di scambi gassosi, significa diventare più consapevole di te stesso, del tuo corpo, della tua mente. Imparare a respirare è entrare in connessione con le tue emozioni e riconoscere la tua anima.

E’ incredibile cosa puoi scoprire semplicemente respirando.

Puoi imparare a respirare in modo adeguato attraverso diverse discipline, devi solo scegliere quella che risponde maggiormente al tuo sentire.

L’educazione respiratoria sta alla base di molte tecniche come l’educazione posturale nelle sue diverse scuole – Feldenkreis, Mézièr, Back School -, lo yoga nelle sue svariate tecniche, la meditazione, il breathwork e il respiro circolare consapevole.

Oltre ai benefici fisici, a cui ho già accennato in breve tempo potrai ritrovarti non solo con una muscolatura più tonica, un’efficace attività cardio-respiratoria, una migliore funzionalità gastro-intestinale, ma soprattutto scoprirai un maggior equilibrio emozionale.

La rimozione di blocchi emotivi, spesso ti consente di eliminare disagi fisici come ad esempio quel mal di testa o quella sciatalgia ricorrente, che anche i farmaci tradizionali hanno solo alleviato.

Del resto corpo e mente sono strettamente connessi e come dice Rossella Panigatti, “le emozioni parlano, e se non le ascoltiamo ci ammaliamo”. Spesso infatti, una malattia è l’espressione di una paura o una trauma che una volta affrontate vedono il risolversi anche della patologia.

Per esperienza, ti posso assicurare che è assolutamente vero.

Tempo fa mi sono trovata bloccata a causa di un attacco di sciatica. Il dolore era tale che riuscivo a fatica respirare. Era la prima volta che mi succedeva e il primo pensiero è stato “dove non voglio andare?”.

In quel momento non potevo fare molto così ho chiesto aiuto alla medicina tradizionale, ma appena è stato possibile ho cercato un osteopata per fare una seduta di cranio-sacrale.

Già dopo la prima seduta, mi sentivo sollevata. Quello che più mi ha sorpreso è che mi ha fatto principalmente “respirare”. Stavo vivendo un momento particolare di stress ed il mio diaframma si era bloccato: tenevo tutto sotto controllo non tanto fisicamente, quanto emotivamente e il mio corpo aveva detto “è ora che ti fermi e rifletti”.

Quello è stato l’inizio di un percorso che mi ha poi portato al respiro circolare consapevole o rebirthing. Un’esperienza meravigliosa, più da fare che da raccontare, che ti porta a toccare la tua storia emotiva.

Grazie al respiro consapevole, impari una tecnica respiratoria, che diventa la soluzione a molte problematiche, entri in contatto con la tua anima, senti le tue emozioni, impari a riconoscerle e a lasciarle andare quando serve.

Nel mio viaggio personale mi accompagna sempre anche lo yoga e la meditazione. Gli esercizi di pranyama sono la base della mia pratica quotidiana, mi consentono di cominciare con vitalità la giornata, ma anche di affrontare momenti di tensione, rabbia o dolore. Il tempo dedicato è prezioso perché aiuta a crescere.

Il respiro ha reso la mia vita migliore. Ora tocca a te?

Scegli il percorso che preferisci, ma scegli di respirare, cambierà la tua vita!

Respiro

Il viaggio più difficile: tra emozioni, paure, scoperte.

Viaggio in me

“Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è.”               

   Carl G. Jung

Sì il viaggio più sorprendente è effettivamente quello che si intraprende in noi stessi, la fatica e il dolore che l’accompagnano valgono però la meta: la consapevolezza e l’amore per noi stessi.

Domande “chi siamo” e “dove andiamo” sono da sempre oggetto di studi filosofici. Basti pensare a Seneca nella sua lettera a Lucilio quando scrive citando Socrate: “Perchè ti stupisci se i lunghi viaggi non ti servono, dal momento che porti in giro te stesso?

Il più delle volte ammettere il nostro “mal-essere” e smettere di fuggire affrontando la nostra anima, potrebbe essere il primo passo per creare quel dialogo interiore armonioso di cui sempre più spesso sentiamo il bisogno.

Anima, essenza, consapevolezza, parole importanti che ci definiscono e sono parte di noi. Per alcuni sembra siano nel loro DNA, per altri queste meravigliose realtà non sono nemmeno pensate o nominate; per me sono obiettivi da raggiungere nella mia ricerca quotidiana di capire e sentire.

Ciascuno ha senza dubbio il proprio cammino, personalmente mi fa sentire meno sola pensare che altri cercano di fare chiarezza dentro di sè.

Limitandoci a tempi moderni, dagli anni 60’ col nascere del movimento hippie dei “figli dei fiori”, i viaggi spirituali in l’India alla ricerca di sè, ad oggi, abbiamo assistito alla crescita e alla diffusione di un’offerta sempre più vasta di strumenti e discipline in cui trovare una guida competente che ci aiuti nel nostro cammino. Oltre alla tradizionale psicanalisi, siamo diventati sempre più familiari a PNL, coaching di vario genere, approcci quantistici, counseling o simili, a libri sulla crescita personale e di autoaiuto.

Si tratta solo di scegliere quello che maggiormente risuona per noi. Ci sono tanti tipi di viaggi e di percorsi, ciascuno quando è pronto sceglie il proprio.

Il mio viaggio

Viaggio in me stessa da anni, ho iniziato scalfendo la superficie della mia anima con tentativi maldestri per aprirmi un varco verso la mia essenza, mentre grandi e piccole paure minavano e ancor oggi tentano di sabotare il mio percorso verso una consapevolezza più profonda.

Ho sempre letto molto fra tanti anche Gibran e Bambarén, di quest’ultimo ho apprezzato le sue visioni della vita e del cuore umano, il sogno e l’ascolto. Ho cominciato a chiedermi “qual è il mio sogno?”, “cosa voglio veramente?”.

L’incontro con i libri di Osho, Krishnananda ed Ekhart Tolle hanno segnato la svolta.

Ho cominciato a capire che non ero sbagliata come credevo e a volermi bene, trattandomi con meno severità. Cambiando l’approccio con me stessa ho iniziato ad essere più serena anche con gli altri.

Quando sentivo affiorare rabbia o delusione cercavo di trovare la risposta dentro di me e non più fuori, come normalmente ero portata a fare. Le parole di Krishnananda mi hanno fornito una chiave di lettura nuova di me stessa e della realtà, aiutandomi a crescere.

Nel mio viaggio mi sono imbattuta nel neurotraining, una disciplina olistica innovativa, che mi ha regalato nuove prospettive: ho imparato che “siamo ciò che pensiamo”, che ogni cosa è opportuno vederla almeno da tre diversi punti di vista, mi ha reso più consapevole dei miei pensieri, delle parole con cui mi esprimo, di come funziona il mio corpo, la mia mente e come devono essere nutriti. Si è avviato un processo lento, ma costante che continua a portare benefici e benessere nella mia vita di ogni giorno. Perché è vero: se cambi i tuoi pensieri e si creano nuovi percorsi neurologici, anche la tua vita cambia.

Nel cambiamento e nell’evoluzione è nata l’esigenza di unire benessere fisico e mentale: yoga e meditazione, sono stati la risposta più naturale, insieme ad uno stile di vita più sano. Mi si è aperto un mondo, mi sento bene con me stessa e lentamente sto facendo miei strumenti meravigliosi come il respiro che mi consente di sgombrare la mente e aprirmi al mio sentire.

Tutti passi importanti in questo mio viaggio che ogni giorno si arricchisce di nuove esperienze, nuove emozioni e di quella consapevolezza necessaria per vivere in armonia con me stessa.

Quante volte avranno detto anche a te: “se ti ascolti in fondo sai cosa vuoi” sembra facile, in realtà strati di condizionamenti e credenze rendono spesso difficile anche solo percepire qualche sensazione confusa. Eppure sentire è realmente la risposta.

Imparare ad ascoltarti, sentire ciò che la tua anima ti dice. Per farlo bisogna lasciarsi andare, lasciar andare ogni resistenza solo allora ecco la magia. Tutto sembra d’improvviso più chiaro ed evidente.

Intraprendere questo viaggio è un atto di coraggio: non sai cosa incontrerai lungo il cammino, ma sei spinta dalla volontà di essere, di esistere e di sentirti finalmente nel posto giusto.

Il mio viaggio continua, ho ancora tanta strada da fare, ma quanto fatto finora mi rende orgogliosa di me stessa. So di essere una guerriera coraggiosa e niente può fermarmi.

E il tuo viaggio come sta andando? Sei anche tu un guerriero coraggioso?

Condividilo con me, è il modo migliore per crescere insieme <3

viaggio

Viaggiare: si viaggiare per piacere o per lavoro, basta viaggiare

ViaggiareViaggiare: wow solo nel pronunciare questa parola mi si allarga il cuore come se respirassi a pieni polmoni. Per me viaggiare significa un mondo da scoprire, ma anche confrontarmi con un mondo di emozioni.

Tutti vogliono viaggiare, tuffarsi in luoghi vicini e lontani alla scoperta di panorami mozzafiato. Viaggiare per molti significa staccare la spina per un po’ per rigenerarsi, per altri vuol dire ampliare i propri orizzonti. A volte lo si fa per seguire un amore, altre per un’opportunità di lavoro.

Quand’ero più giovane viaggiare era aprire una parentesi necessaria a rendere possibile, nel momento in cui la chiudevo, tutto il resto della mia vita. Ogni volta che rientravo da un viaggio, pensavo sarebbe stato favoloso poter lavorare viaggiando e rientrare solo per un po’ prima di ripartire.

viaggiareQuando i viaggi di piacere sono diventati per lavoro è stato un sogno che si realizzava. Accettando di lavorare all’estero ho cominciato a misurarmi con la realtà di vivere ogni volta in un paese diverso, crearmi una vita da zero, una sfida dove potevo contare solo su me stessa. Ho iniziato con qualche mese per poi trovarmi lontana da casa per periodi sempre più lunghi. Ritornare a casa era bello, ma un po’ come quando si va in vacanza, l’euforia di ritrovare la famiglia, gli amici, ciò che mi era familiare… ebbene si le cose si sono invertite.

E’ così ho cominciato a sentirmi in qualche modo senza salde radici. Le “vacanze” a casa pensavo fossero necessarie per recuperare una sorta di vita “normale” che con il tempo però è diventata sempre più vuota.

All’inizio sembra facile tenere i contatti con la famiglia, gli amici, ma a un certo punto tu non ci sei e la vita continua per tutti, come è giusto che sia, si creano nuovi equilibri e quando torni di fatto no hai più un ruolo e fatichi a ritrovarti in quella realtà.

Cambia la tua visione della vita, cambiano le tue priorità, i tuoi interessi così come cambiano quelli degli altri. C’est la vie.

Viaggiare ha ampliato sicuramente i miei orizzonti, mi ha resa flessibile, adattabile, qualità importanti quando sono all’estero, ma talvolta poco spendibili a casa, forse perché semplicemente entro in una modalità diversa, che mi fa sentire bene ovunque e al tempo stesso da nessuna parte.

Pensavo sarei riuscita a mantenere in equilibrio queste due vite, in realtà non è così semplice. Più di qualche errore ha contribuito a far si che a parte ad aver avuto splendide esperienze e conosciuto luoghi meravigliosi, abbia dedicato più spazio al lavoro a scapito della mia vita personale. Ops… mi sono dimenticata di qualcosa…

Resta comunque il desiderio di andare, di viaggiare e integrarsi e gioire per un po’ in quella nuova realtà.

Questi anni in cui ho lavorato viaggiando sono stati una grande scuola in cui ho imparato a stare sola senza soffrire di solitudine ed affrontare ogni cosa come una grande opportunità. Sono grata per quello che ho vissuto e talvolta mi sembra quasi impossibile sia già passato tanto tempo dalla mia prima valigia a lungo termine. Non rinuncerei a nulla di quanto ho vissuto, cercherei solo un po’ più di equilibrio e lungimiranza.

Se domani mi offrissero la possibilità di lavorare dall’altra parte del mondo credo ci penserei un attimo, per poi forse dire: “perché no”, metto la mia vita in una valigia e sono pronta per un’altra avventura.

Arriva però un momento in cui fermarsi diventa un’esigenza forte pe capire se si vuole proprio ripartire o se invece è tempo di viaggiare come fanno tutti, per prendersi una vacanza.

Si comincio ad aver voglia di mettere radici, avere una vita sociale normale senza tempo, tuffarmi in quella vita fatta di piccole routine che per una vita forse ho rifuggito o non ho mai avuto desiderio di creare.

Ora che dovrei puramente in forma teorica avere una vita codificata e pianificata all’interno del sistema, è invece arrivato il momento di ricominciare da zero.

Ricomincio da me con un viaggio ovviamente: un viaggio speciale che in realtà ho iniziato molto tempo fa e che probabilmente è quello che mi ha sostenuto negli anni.

Viaggiare infatti non è solo andare fuori di noi, il viaggio più interessante è quello che intraprendiamo dentro noi stessi e ci fa scoprire quanto siamo speciali.

Ma di questo mio viaggio ti parlerò nel mio prossimo post.

Seguimi e fammi sapere cosa ne pensi 🙂

viaggiare